Chesapeake Bay Retriever in Italia


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Gli amici dell'arcobaleno

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Ad un certo punto della vita ogni essere vivente imbocca un sentiero senza ritorno che lo porta a varcare il ponte dell'arcobaleno

... e questo percorso riguarda anche i nostri amici a quattro zampe ...



Sono convinta che, al di là di questo ponte, al limitare di un bellissimo bosco, esista un prato infinito, bello, con l'erba alta e fresca, verde smeraldo, che degrada verso un lago azzurro, dove i nostri compagni si ritrovano tutti quanti insieme e giocano, corrono, dormono e si tuffano nell'acqua felici.

In questo prato purtroppo posso già vedere alcuni amici, che vivevano in famiglie che conosco, correre insieme per sempre ...



Uno splendido setter irlandese, Ginger. Non l'ho mai incontrata, ma è come se l'avessi conosciuta fin dall'inizio. I suoi orgogliosi padroni l'hanno scelta da cucciola, e poi con lei la famiglia è cresciuta. Di Ginger so i guai che combinava, e ancora oggi ne sorrido ricordandoli. Prima che io avessi dei cani ho imparato da Ginger cosa voleva dire avere "un amico peloso" in giro per casa, le cose buffe che possono fare, le gelosie che possono manifestare ma, soprattutto, l'amore che solo loro sanno dare! Da pochi mesi Ginger ha raggiunto il gruppo degli amici dell'arcobaleno, ma sarà sempre nei cuori di chi, in un modo o nell'altro, l'ha conosciuta


Basil era un bel labrador giallo, dolcissimo, sempre in coppia con Poppy, una labrador nera. Veniva spesso a trovarmi, mentre una domenica mattina è stato in negozio con me, buono, anche se ogni volta che la porta si apriva guardava impaziente, sperando che fosse la sua adorata padrona tornata a prenderlo. E dopo un poco lei è tornata, me lo aveva affidato piuttosto che lasciarlo a casa solo, a intristirsi. Basil si è trasferito all'estero con la sua famiglia, e quando un giorno loro sono tornati a trovarmi Basil non era con loro ...


Pea, una bella dalmata, che ho conosciuto quando già aveva qualche anno, era molto riservata e forse non amava molto la mia esuberanza nel farle le coccole, ma sopportava stoicamente le mie carezze, guardando un po' perplessa, sempre pronta ad infilare la porta per andarsene ... E un giorno la porta si è aperta senza di lei ...


Kubrik, un pastore bernese per il quale la bontà era direttamente proporzionale alla taglia, veniva nel mio negozio tutti i fine settimana con i suoi padroni. Girava attorno al bancone perchè sapeva che lo aspettava un biscottino, lo prendeva delicatamente dalle mie mani e scodinzolando si appoggiava alla mia gamba mentre io lo accarezzavo. Era un bel cagnolone, grande, forte, e dolcissimo.

Una mattina d'inverno l'ho visto in giro solo, aveva trovato il cancello aperto ed aveva percorso tutta la strada che faceva abitualmente con i suoi padroni, sicuramente cercandoli. L'ho tenuto con me, sdraiato ai miei piedi, con le zampe in quella posizione buffa che usava lui. Poi è arrivato un amico a riportarlo a casa.

Kubrik mi ha insegnato che i cani hanno una fiducia cieca nelle persone perchè mi ha fatto l'onore di fidarsi di me, pur frequentandomi pochi minuti in una settimana ... E' stato buono, a dormicchiare ai miei piedi, mentre io non resistevo e lo tormentavo di carezze e coccole.

I suoi colori, gli occhi dolci, la coda in movimento, il pelo soffice, sono qualcosa difficile da dimenticare ...

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